Silvia Gribaudi

WHAT AGE ARE YOU ACTING? di Silvia Gribaudi

What age are you acting? di Silvia Gribaudi è ironico e coinvolgente.

Prodotto dal progetto europeo Act your age questo spettacolo è una delle sezioni che compongono un lavoro ben più ampio che la Gribaudi sta portando avanti dal 2014 e che è ancora in via di sviluppo.

Dall’inizio alla fine What age are you acting? di Silvia Gribaudi rompe ogni codice, col sorriso sulle labbra.

Mentre il pubblico si siede entra Silvia Gribuadi sul palco completamente nuda e con naturalezza accoglie il pubblico invitandolo a prendere posto. Con autoironia si lascia guardare accennando alla strana situazione in cui si è messa, a momenti si copre il seno e il pube, poi si lascia guardare. Ha l’atteggiamento di chi va tutti i giorni in giro nuda, mettendo subito gli spettatori a proprio agio.

Il suo corpo, formoso e morbido, spogliato e illuminato da una luce di servizio che non concede sconti e non nasconde alcun difetto la rende in realtà più bella che mai, viene effettivamente da pensare che dovrebbe uscire di casa sempre nuda.

Inizia una danza naturale, leggera, accennata e interrotta nella quale guida il nostro sguardo sui dettagli del suo corpo, giocando tra il coprirsi e il non coprirsi, tra il salto di bambina, il pudore di donna e il far volutamente rimbalzare la pelle. Al cambio di luce sembra di vedere la silhouette di un’antica Venere di Willendorf, il canone di bellezza viene completamente ribaltato, siamo così abituati a corpi perfetti, sodi, finti da non saper apprezzare la bellezza di un corpo vero, normale, che nella sua unicità e personalità è assolutamente perfetto.

Si aggiunge poi un uomo, Domenico Santonicola, di 69 anni ex militare, come puntualizza egli stesso. Il suo corpo è scultoreo nonostante qualche segno del tempo sia visibile, si muove con forza e un’energia che lascia senza parole.

Santonicola soffia su mucchi di farina, creando sfumature perfette sul pavimento, che dopo poco si sfaldano col passaggio dei piedi dei due performer, che tra lanci di fallici cetrioli interi e fette di cetrioli sugli occhi rinfrescano la sala con estrema simpatia. L’inutilità dei rimedi, come i cetrioli sugli occhi, contro il l’invecchiamento sono l’aggancio per proseguire con nuove riflessioni.

Con poche azioni sceniche siamo portati in un mondo semplice, nel quale il passare del tempo è accettato con il sorriso. La frase che viene ripetuta di fronte al passare degli anni, all’abbassamento della vista e dell’udito è “e quindi cosa fai? ti fermi? noooo, vai avanti, go on!” lascia in bocca un sapore divertente e la fiducia che anche se il corpo cambia, si sforma, si indebolisce a causa del tempo c’è solo la possibilità di riderci sopra e andare avanti.

Nonostante la leggerezza c’è una evidente poesia nel pezzo, che si crea nei contrasti tra vuoto e pieno sulla scena, nel movimento che si cristallizza in staticità statuaria, nelle luci a volte scarne altre volte diffuse e magiche, nel disfarsi delle perfette sfumature farina e nell’apertura alla risata.

Molto potente il rapporto col pubblico, che è affrontato direttamente senza filtri, creando uno spazio intimo di onesta e divertente condivisione. What age are you acting? di Silvia Gribaudi suggerisce l’ironia e il sorriso come vero rimedio all’invecchiamento, lo fa con una cura e una verità che convince e alleggerisce gli animi degli spettatori.

L’età vera è quella che abbiamo dentro, ma i segni del tempo appariranno inevitabilmente sulla nostra pelle, ma cosa vuoi farci? ti fermi? nooooo, vai avanti! go on!

di Margherita Landi

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