Uroboro è il serpente che si mangia la coda: simbolo antico e misterico che attraversa culti lontani, riti alchemici, pensieri mistici, analisi psicanalitiche. Temo scherzosamente che tutto questo con Uroboro di Anomalia Teatro non c’entri nulla. Uroboro è un gioco scenico. Siamo in un improbabile Dojo. Un uomo va in cerca di un maestro di Kung Fu, ma non sempre quel che si cerca dà la felicità. La piccola maestra insegna ma son lacrime e sangue e risate per chi osserva.
Uroboro del giovanissimo collettivo Anomalia Teatro (in scena i due attori Simona Ceccobelli e Sebastian Suarez), contiene elementi dissocianti e inquietanti. Due maschere attraversano la scena in più occasioni. Un coniglio e un rospo. Non hanno un significato simbolico, sono solo elementi perturbanti, fuori contesto che intrecciano la loro storia a quella due abitanti del dojo. Anche il maestro e l’allievo sono in fondo due maschere: un augusto e un clown bianco senza trucchi né ceroni o rossetti, solo nel loro agire crudele e divertente. Uroboro è un gioco ma anche un sogno, come quello di Chuang Tze che sogna di essere un farfalla e al risveglio non sa più se è un uomo o una insetto, se sogna o è desto.
L’elemento comico si inscrive quindi assieme al perturbante a volte potenziandosi, a volte diminuendosi. Gli elementi che costituiscono Uroboro di Anomalia Teatro sono di quando in quando sproporzionati benché ben studiati. La composizione è arte che si impara con la pratica e con il tempo e questa compagnia giovane lascia ben sperare in frutti più gustosi e maturi nel passare delle stagioni.
Uroboro è un gioco si è detto, divertente, coinvolgente, di una comicità intelligente e fine. Come sempre, soprattutto quando si parla di giovani, il problema non è tanto la loro bravura o capacità sulla scena, quanto la abilità e la fortuna di uscire dalla selva oscura e intricata della distribuzione italiana. Farsi vedere, farsi apprezzare dagli operatori e sempre più difficile e la speranza è che questo giovane collettivo possa riuscire non solo a raffinare gli strumenti scenici per presentare lavori sempre più efficaci, ma anche studiare e trovare gli strumenti giusti per poter far circuitare il proprio lavoro.
Uroboro di Anomalia Teatro era a Officine Caos nella stagione di Stalker Teatro nei giorni 2 e 3 marzo.